I bollettini della guerra 1915-1918
L’artiglieria nemica dal Monte Panarotta in Val Sugana rinnovò il bombardamento su Borgo, ormai deserto, e dalle adiacenze di Cherz in Val Cordevole
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Nell’Alto Noce le nostre artiglierie aprirono il fuoco contro trinceramenti nemici costruiti di fronte alle posizioni da noi recentemente conquistate
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L’artiglieria nemica ha continuato il bombardamento di Borgo in Val Sugana ed iniziato il tiro su Roncegno, provocandovi incendi; la nostra ha
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Nella zona di Paralba alto Piave il nemico occupava l’aspro massiccio di monte Chiadenis e di monte Avanza tra la valle di Sesis Piave e il Rio di
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L’assidua vigilanza delle nostre guardie mandò a vuoto il tentativo.
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Il nemico intensifica da qualche giorno il lancio sulle nostre linee di manifestini incitanti alla diserzione e di diari di guerra contenenti
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Nel settore di Tolmino dopo il nostro attacco del giorno 9 su Santa Maria sono stati segnalati forti reparti nemici che per il vallone Tominski si
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Il nemico lanciò numerose granate contro i bacini di Monfalcone danneggiandovi qualche piroscafo.
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Sul Carso nella notte sul 12 il nemico avventò sulle nostre linee un gran numero di bombe ad alto esplosivo. Il rapido intervento delle nostre
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Nell’Alto Cordevole il nemico spiegò un grande numero di artiglierie pesanti colle quali iniziò il tiro contro le nostre da Col Toront a Col di Lana.
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Il sommergibile francese «Papin», aggregato alle nostre forze navali, silurò il giorno 9 corrente nel medio Adriatico, presso Capo Planka a ovest di
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Il nemico, che in questi giorni sta ricevendo notevoli rinforzi ha tentato in più punti lungo il fronte di esercitare una forte pressione contro le
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I nostri dirigibili hanno eseguito un’incursione sul campo di aviazione nemico di Aisovizza, colpendolo con 40 bombe. Furono anche bombardati il
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Nella zona a nord–ovest di Arsiero il nemico ha attaccato la nostra posizione di Osteria Fiorentini, ma è stato respinto. Tentò anche d’incendiare il
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Sul Carso il nemico era rimasto fortemente trincerato nell’interno d’un bosco detto «Ferro di Cavallo» nella zona del Monte San Michele. Alternando
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Sul Carso, il fuoco aggiustato delle nostre artiglierie snidò truppe austriache dal bosco di Monte Cosich, che furono poi inseguite con efficaci tiri
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Nella conca di Plezzo venne ripreso il tiro contro il forte Hermann, di cui ormai non resta in piedi che la casamatta, dalla quale parte ancora
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Sul Carso la sera del 23 il nemico effettuò un attacco contro il bosco «Ferro di cavallo» da noi recentemente conquistato; dopo intensa azione di
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In tutto il rimanente del fronte la situazione è invariata.
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In Carnia nella giornata del 23, dopo l’intensa azione di fuoco d’artiglieria contro tutto il nostro fronte dal Pal Piccolo al Pizzo Avostanis, il
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Continuano i combattimenti nella zona del Cevedale, ove il nemico, ricevuti rinforzi anche di artiglieria, tentò il giorno 24 un colpo di mano contro
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L’artiglieria nemica lanciò qualche granata incendiaria su Monfalcone, Mandria e Adria, ma il rapido intervento delle nostre batterie fece cessare il
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Nella zona del Cevedale il nemico tentò ancora qualche attacco in direzione di Capanna Cedeh, ma l’assidua vigilanza e la salda resistenza dei nostri
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Ovunque il nemico fu ricacciato e lasciò nelle nostre mani alcuni prigionieri.
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Passato il fiume fra Scefai e Regepai, i bravi territoriali assalivano e dopo accanito combattimento espugnavano il villaggio di Kuta.
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Il maltempo imperversa in tutto il teatro delle operazioni: nella zona montuosa sono cadute le prime nevi.
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Più violento fu il tentativo fatto dall’avversario la sera del 6 contro le nostre linee sul Civaron in Valle Sugana. Dopo viva razione di fuoco il
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Nella zona fra Vallarsa e la testata del torrente Posina il nemico, dopo intenso bombardamento delle posizioni, da noi conquistate il giorno 10, ne
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Nella zona del Cauriol (Valle Fiemme) gli alpini ampliarono e consolidarono il possesso della posizione conquistata il giorno 15, prendendo altri 32
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Una squadriglia rinnovò nella passata notte il bombardamento di Mestre.
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In Valle di Ledro il giorno 22 respingemmo un nucleo nemico a nord–est di Lenzuno.
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Nell’alta Val Zebrù (regione Stelvio) arditi riparti di alpini con brillante azione svoltasi al di sopra dei 3500 metri, hanno rioccupato il posto
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Nostri aerei hanno efficacemente bombardato il rovescio delle posizioni nemiche di monte San Gabriele.
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Nella notte sul 2 velivoli nemici effettuarono incursioni con lancio di bombe su e alcune località della pianura tra il Basso Isonzo e il Tagliamento
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Sul Carso, dopo violentissimo bombardamento, il nemico lanciò le proprie masse di fanteria contro le nostre posizioni a nord tra Castagnevizza al
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A nord–est di Gorizia il nemico, impegnando unità di recente fatte affluire alla nostra fronte, ha rinnovato ieri con più grande accanimento e
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Ad ovest del Garda, dopo intensa preparazione di fuoco, il nemico attaccò i nostri posti avanzati fra Val di Concei e il lago di Ledro, riuscendo a
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Sull’Altipiano di Bainsizza, nella notte sul 16, il nemico tentò con quattro successivi contrattacchi di rioccupare il terreno perduto nel giorno
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Il giorno 16 il nemico fece brillare una grossa mina dinanzi alle nostre posizioni della Cengia Martini (Piccolo Lagazuoi). La vigilanza e la
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(quota 2426). Successivamente però, l’assoluta impossibilità di creare ripari sul terreno roccioso e scoperto sotto il violentissimo bombardamento
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Il suo tentativo restò senza effetto.
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Il nemico reagì ovunque energicamente. Un nostro velivolo non fece ritorno al proprio campo.
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Albania: L’attività combattiva si è ridestata tra l’Osum ed il Tomorica.
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Il numero dei prigionieri catturati nelle piccole azioni eseguite in questa regione fra la Val Cesilla e il Colle dell’Orso, è salito a 442; vennero
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Azioni di artiglieria saltuariamente intense lungo il Piave, tiri sparsi di molestia sulla rimanente fronte.
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Nel pomeriggio pattuglie di assalto, ripresero anche il posto di vedetta, ristabilendo integralmente la situazione.
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vita ed altri punti sensibili dell’organizzazione difensiva nemica, nel settore montano, tra il lago di Garda e l’Astico qua e là lungo il Piave.
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Le nostre colonne incalzando le sue retroguardie occuparono il dì seguente Kruscevo e il 27, nonostante le difficoltà del terreno avevano superato
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Nelle Giudicarie la notte sul 29 dopo violenta preparazione di artiglieria sviluppatasi su ampia fronte, numerosi reparti nemici, varcato il Chiese
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Il generale Franchet d’Espery ha ricevuto istruzioni di procedere immediatamente all'esecuzione delle condizioni dell’armistizio.
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